Diagnostica e restauro sperimentale di parti dell’apparato decorativo di una cappella con gravi problemi di umidità e sali igroscopici
La cappella n. 1 del Sacro Monte di Varallo con umidità, sali igroscopici e un complesso quadro conservativo che interessa affreschi, statue di terracotta, pavimento di malta e
cocciopesto è uno straordinario modello per la definizione di protocolli replicabili su altri beni culturali analoghi. L’articolata campagna diagnostica svolta ha permesso di analizzare i materiali costitutivi, i sali solubili, il microclima, incluso tomografie elettriche 3D per leggere la resistività elettrica dei materiali di fondazione da correlare con variazioni del contenuto d’acqua dei materiali stessi. Il restauro sperimentale è stato eseguito su aree piuttosto estese (statue in terracotta e dipinti murali salificati e decoesi). Sono stati presi in esame accorgimenti specifici legati all’ambiente interno della cappella e al controllo delle condizioni climatiche, sulla base dei risultati dell’elaborazione di dati scientifici rilevati, per giungere ad un miglioramento sostenibile di questi parametri senza snaturare la condizione attuale della cappella.
Condizioni simili a quelle che caratterizzano questo caso si presentano non di rado in costruzioni storiche, dotate di affreschi e opere interne, inserite in un contesto ambientale con presenza di vegetazione, abbandonate per decenni in assenza di interventi di manutenzione.
Schedatura, manutenzione ordinaria, interventi di manutenzione straordinaria esemplari sui tetti
Riprendendo un metodo già sperimentato in alcuni Sacri Monti piemontesi, sono stati ispezionati da un artigiano specializzato i tetti di alcune cappelle, anche aprendo delle brecce nel manto per verificare lo stato di conservazione delle loro varie componenti e la funzionalità del sistema di smaltimento delle acque piovane. I dati emersi sono stati registrati su schede secondo il livello di urgenza di eventuali interventi e relative priorità. La manutenzione ordinaria è stata curata dall’artigiano stesso, con l’avvio di una pressi finalizzata a garantire la tenuta nel tempo degli interventi, con una spesa molto contenuta, evitando danni – talora irreparabili – ai dipinti e alle sculture interne alle cappelle e spese più elevate in futuro.
Schedatura dello stato di conservazione dell’interno delle cappelle (affreschi, statue, pavimento, grate, vetrate, serramenti) con individuazione di urgenze e priorità
La schedatura dello stato di conservazione degli interni delle cappelle del Sacro Monte di è stata eseguita a cura di una restauratrice accreditata dalla Soprintendenza. La restauratrice ha posto in relazione i fenomeni relativi a dipinti, statue, pavimenti, grate, etc con lo stato di conservazione dell’edificio e il suo contesto ambientale, indicando le cause, l’urgenza e la priorità di intervento e registrando i dati su un’apposita scheda.
Si riportano, a titolo di esempio, un paio di schede compilate.
Danni dovuti all’umidità: indagini, studi, sperimentazioni e messa in atto di soluzioni
Lo studio ha analizzato i problemi dovuti all’azione dell’umidità sui materiali per individuare cause, fonti e modalità di infiltrazione e discernere fra i danni dovuti a fattori pregressi e quelli ancora in atto per suggerire soluzioni risolutive volte a prevenire il futuro degrado, attraverso specifici tipi fondamentali di rilevamenti, analisi diagnostiche e sperimentazioni:
- rilievi dell’area perimetrale esterna agli edifici;
- rilievo planimetrico quotato e rilievo delle sistemazioni esterne nonché di eventuali sistemi di isolamento perimetrale, rilievo dei sistemi interrati di raccolta e smaltimento delle acque;
- diagnostica del contenuto di acqua e della presenza sui manufatti storici di sali igroscopici che assorbono l’umidità ambientale, diffusi e poco noti che spesso compromettono la durata dei restauri di affreschi e intonaci, problema comune ai beni culturali siti in un contesto naturale.
Dove è nota la presenza di sali igroscopici diffusi (specie nitrati), mancando un sistema sicuro per rimuoverli è necessario limitare l’alternanza dei cicli di cristallizzazione e solubilizzazione intervenendo sul microclima con costi limitati. Il progetto sperimenta a tal fine soluzioni diverse con attenzione a contenere l’impatto estetico, e con monitoraggio del clima prima e dopo nelle differenti stagioni, per elaborare uno specifico protocollo di areazione controllata.
La ricerca pone in atto diverse soluzioni modello per risolvere le cause e prevenire i danni dovuti all’umidità, rapportate al contesto ambientale delle cappelle, che presentano sostanziali analogie con soluzioni tecniche consigliate tra il XVI e il XVIII secolo per la conservazione del Sacro Monte, pragmatiche e parsimoniose, che utilizzano materiali locali.
Il documento “Studio delle problematiche dovute all’azione dell’umidità sui manufatti storici e attuazione di sperimentali soluzioni migliorative” sintetizza e cataloga le problematiche di degrado legate alla presenza di umidità e individua le relative soluzioni progettuali attraverso la sperimentazione di
varie modalità di chiusura e monitoraggio microclimatico dei locali storici ove sono presenti sali nitrati per limitare i cicli di assordimento di acqua ed evaporazione che danneggiano le opere d’arte. Infine, sono stati realizzati interventi esemplari e di prevenzione che riprendono efficaci soluzioni storiche adottate nei Sacri Monti.
Realizzazione di uno studio diagnostico di approfondimento di un caso statico esemplare di particolare problematicità: diagnostica, individuazione delle cause di degrado del materiale lapideo di un colonnato e progettazione del restauro
complessi, con degrado del materiale lapideo di un colonnato settecentesco; lo studio è stato condotto con innovative apparecchiature di serie e software specifici da modificare ad hoc per la ricerca delle cause delle patologie e delle soluzioni.