Sacro Monte di Varallo: terminati i lavori di risanamento dall’umidità delle cappelle 10,18,20-21-22 e 36

Negli ultimi vent’anni è stato effettuato un complesso lavoro di studio dello stato di conservazione delle cappelle del Sacro Monte di Varallo danneggiate per effetto dell’umidità che in tanti casi si disperde nel terreno e risale per capillarità nelle murature internamente affrescate.

E’ stato incaricato di questa campagna diagnostica uno staff molto specializzato nel risanamento dall’umidità degli edifici storici, guidato dall’Ing. Ippolito Massari che ha lavorato in Europa ed è stato chiamato anche in Cina.

Per le cappelle di Varallo lo staff ha consigliato interventi di varia entità e tipologia che possono fungere da modello per un programma di conservazione preventiva e programmata dei Sacri Monti e di altri complessi monumentali simili o di singoli edifici storici realizzati con analoghe tecniche costruttive.

Il progetto è stato redatto dal raggruppamento temporaneo dei professionisti Architetti Gianfranco Ciuffo, Andrea Baldioli e Pietro Pasini, sulla base della tipologia di intervento indicata dall’Ing. Massari, ed è stato appaltato alla ditta Angelo Montanari.

I professionisti hanno redatto il progetto studiando accuratamente la situazione durante le giornate di pioggia per capire dove si creavano ampi ristagni dovuti al non corretto deflusso dell’acqua piovana.

Le operazioni di scavo durante il cantiere hanno consentito di studiare i sottoservizi esistenti individuando pozzetti e attacchi d’acqua non dichiarati che hanno affinato il progetto in corso d’opera.

Naturalmente le nuove cunette di raccolta delle acque e le zone nuovamente pavimentate hanno previsto l’uso di materiali locali con caratteristiche materiche analoghe ai materiali in opera.

Per la piccola zona che è stata pavimentata ex novo per convogliare correttamente e smaltire l’acqua piovana è stata scelta una boccetta tonda per i percorsi che collegano le cappelle e un’altra a spacco per la superficie circostante.

Di fondamentale importanza è risultato il lavoro svolto dall’impresa esecutrice che ha operato con grande cura e attenzione alle tecniche di posa tradizionali.

Il cantiere si è concluso nel mese di settembre.

I lavori sono stati interamente finanziati dal Programma Interreg “MAIN10ANCE” [programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Asse 2 – Valorizzazione del patrimonio naturale e culturale] per un importo di euro 53.708,02 comprensivo di IVA.

Cappella 18 “La resurrezione di Lazzaro” del Sacro Monte di Varallo: terminati i lavori di manutenzione straordinaria e di risanamento conservativo della copertura.

E’ terminato il secondo cantiere sperimentale del progetto Interreg “MAIN10ANCE” che ha riguardato il rifacimento della copertura della cappella 18 “La resurrezione di Lazzaro”.

Nei regolari controlli dei tetti delle cappelle del Sacro Monte di Varallo che l’Ente Gestione Sacri Monti fa eseguire da anni da un artigiano specializzato nelle tecniche tradizionali di costruzione dei tetti in piode sono emersi alcuni indizi del degrado della copertura di questa cappella. Di qui la scelta di intervenire.

L’edificio è stato costruito a fine Cinquecento ed ospita all’interno un gruppo di statue in stucco e in terracotta a grandezza naturale del medesimo periodo che illustrano la scena della Resurrezione di Lazzaro. Sulle pareti interne sono dipinti i personaggi che all’epoca del racconto evangelico assistevano o partecipavano all’evento.

Il restauro del tetto mira a garantirne la stabilità del manto e la resistenza alle infiltrazioni di acqua meteorica per evitare danni alle pareti affrescate ed alle sculture interne.

L’intervento in primo luogo ha visto la rimozione di tutte le piode così da poter verificare lo stato dell’orditura primaria e secondaria, di cui circa il 30 % è stata sostituita. Poi sono state riposizionate le beole che si presentavano in un buono stato di conservazione, integrandole dove necessario con beole di recupero.

Con l’occasione è stato posizionato un sistema anticaduta (linee vita) che consentirà lo svolgimento delle future operazioni di manutenzione ordinaria del tetto in totale sicurezza.

Una seconda parte del lavoro ha interessato il consolidamento del cornicione mediante l’utilizzo di materiali idonei, ricostruendo gli spigoli, sigillando le crepe e stuccando le lacune.

Nel contempo è stata restaurata e messa in sicurezza la cuspide in pietra e metallo presente sulla sommità del tetto, instabile e molto usurata per la presenza di crepe e lacune nella parte lapidea e di ruggine negli elementi decorativi metallici del pennacchio.

Il progetto è stato redatto dagli arch. Sara Fasana e Francesca Sernia.

I lavori sono stati interamente finanziati dal Programma Interreg “main10ance” [programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Asse 2 – Valorizzazione del patrimonio naturale e culturale] per un importo di euro 49.222,02 per il rifacimento del tetto dell’edificio, che è stato realizzato dalla ditta Strambo Vittorio, e di euro 11.972,14 per il restauro dei cornicioni e della cuspide in pietra e metallo, che sono stati realizzati dai restauratori Pala Lucia Orsola e De Dominici Jacopo. Entrambi gli importi sono comprensivi di IVA.

Questo progetto Interreg ha come obiettivo quello di valorizzare il sapere costruttivo tradizionale e l’impiego di materiali e maestranze locali e partendo dall’esperienza dei complessi monumentali dei Sacri Monti piemontesi intende proporre un metodo di lavoro per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale che sia sostenibile economicamente, replicabile, capace di responsabilizzare istituzioni, comunità, professionisti e possa contribuire a rilanciare il territorio transfrontaliero (Italia-Svizzera).